Insight on Monkey Island

Artwork e cover del secondo capitolo

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Monkey Island ha rivoluzionato il genere delle avventure grafiche negli anni 90 ed ora è tornato alla ribalta grazie al meraviglioso Return to Monkey Island. Per questo motivo ho pensato di fare questo piccolo speciale con un pò di curiosità sulla saga.

  • Durante lo sviluppo del primo gioco non era ancora stato deciso il nome del protagonista, ma veniva chiamato semplicemente Guy. Gli artisti che si occupavano della grafica al tempo utilizzavano un tool chiamato Deluxe Paint che salvava i lavori in formato .brush
    Fu cosi che quando lo sprite del protagonista fu creato venne generato il nome guy.brush che piacque al team di sviluppo che lo scelse come nome definitvo
    Il cognome Threepwood viene invece da un romanzo dell’autore inglese P.G. Wodehouse
  • L’uomo con il costume da troll che si incontra su un ponte di Melee Island è George Lucas. Per farci passare chiede al nostro protagonista “Qualcosa che attiri l’attenzione ma che non abbia alcuna importanza”. L’enigma nella sua versione inglese era basato su un gioco di parole e la soluzione si riferiva al termine inglese “red herring” (una tecnica usata in scrittura che in italiano si può tradurre con “depistaggio” ma il cui significato inglese però è anche arringa rossa).
  • Il famoso duello ad insulti fu creato da Ron Gilbert per dare un “tocco action” al gioco sfruttando però l’interfaccia testuale che l’engine SCUMM (Script Creation Utility for Maniac Mansion) permetteva di usare
  • Il gioco è uscito su tutti i principali computer dell’epoca arrivando anche su alcune console. Successivamente venne rilasciata una versione rifatta in VGA e successivamente una versione talkie (doppiata in inglese) su CD-ROM. Nel 2009 e nel 2010 sono state rilasciate le Special Edition, anche su console, che permettevano di usare una grafica rifatta e dei nuovi controlli.
    Monkey Island 2 uscito per Amiga 500 aveva ben 11 floppy disk che in assenza di un hard disk dove installare il gioco andavano cambiati in continuazione durante la partita
  • Ron Gilbert, oltre a Return to Monkey Island, ha sviluppato solo i primi due capitoli.
  • L’inizio di The Secret of Monkey island è passato alla storia per introdurre con una sola frase (“Mi chiamo Guybrush Threepwood e voglio diventare un pirata”) il protagonista ed il suo scopo rendendo subito chiaro l’obiettivo del gioco
  • A differenza delle avventure grafiche della Sierra, in Monkey Island era praticamente impossibile morire. L’unico modo per uccidere Guybrush era quello di aspettare 10 minuti reali mentre si trovava sott’acqua legato all’idolo
  • In Return to Monkey Island, Guybrush essendo invecchiato rispetto la prima avventura può trattenere il fiato solo per 8 minuti invece che 10
  • La trama della giacca di Stan, il venditore di barche, non si adatta ai suoi movimenti. Nato come un limite tecnico è stato poi riproposto negli altri giochi
La trama della giacca di Stan non cambia
  • Mark Ferrari, l’artista grafico che si era già occupato in passato di Maniac Mansion, inventò proprio per questo gioco la tecnica grafica del dithering. A quel tempo complice i 16 colori massimi che potevano sfruttare le schede grafica EGA dell’epoca imponevano dei limiti tecnici ai giochi. Ferrari con la sua tecnica miscolo tra loro i colori disponibili e creò delle immagini migliori
Esempio di dithering con 16 colori

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